Su un numero di Internazionale di qualche tempo va mi ero imbattuta nella recensione di Lentamente fra le tue braccia di Katherine Pancol, una recensione molto positiva del libro e dello stile dell’autrice “che mette insieme echi lirici di Hugo e Rimbaud”. E’ scusate se è poco. Insomma, ho pensato, con questo libro sconto un bel po’ di “robaccia”. Sta a vedere che la Pancol è proprio salita di livello e me la promuoverebbe pure Vargas Llosa?
A dire la verità io avevo amato anche la sua trilogia, anche se (o forse proprio per questo?) l’avevo trovata abbastanza light, per cui non posso dire che non avessi delle aspettative. Ma ancora prima di iniziare, appena i miei occhi hanno incrociato l’esergo tratto da Cime Tempestose, ho cominciato a nutrire dubbi. Davvero, non voglio far arrabbiare nessuno, ma io proprio non sono una da Cime Tempestose, ecco.
Ma ci ho provato lo stesso, almeno per le prime venti pagine, poi non ho retto e mi sono appellata al terzo diritto del lettore, quello di non finire il libro. Certo, in un romanzo che racconta una forte passione nata da un colpo di fulmine, il protagonista deve essere passionale, ma a me più che altro ha subito messo ansia. Proprio come Heathcliff di Cime Tempestose. Insomma io preferivo di gran lunga la Pancol della trilogia, anche senza gli echi lirici di Hugo e Rimbaud. Compresi i titoli. Ma dico, come può una che è stata capace di inventare un titolo come Les ecureuils de Central Park sont tristes le lundi (e Il valzer lento delle tartarughe e Gli occhi gialli dei coccodrilli, dei quali non ricordo i titoli originali), approdare in Et monter lentement dans un immense amour??? No, davvero, scusatemi, ma io preferivo gli scoiattoli. Anchei i grandi amori, certo, ma quelli c’erano anche lì.
Non lo conosco…
Ma ora non ho nemmeno la curiosità…mi fido!
buona serata
.marta
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Ovviamente è un giudizoi soggettivo… ma grazie! 🙂
Buona giornata
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Stavo parlando proprio stamane del terzo diritto del lettore con una collega, anche se non sapevo si chiamasse così. Le raccontavo che Eco, non ricordo se nell’introduzione o nel corpo de “Il nome della Rosa”, o de “Il pendolo di Focault”, scriveva che se non conquisti il lettore entro le prime 100 pagine lo hai perso. E le dicevo, a proposito di un libro che non riusciva a completare, o meglio stava cercando di completare con enorme fatica, di essere trasgressiva. E bene fai ad abbandonare, se non ti piace. Ci vuole forza ma fai bene. Io ci ho messo anni, per diventare padrone di me stesso 😀
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Lo chiama così Pennac in “Come un romanzo”. Sono 10 i diritti del lettore, tutti “imprescindibili”. C’è anche i diritto di saltare le pagine, se proprio il libro non ti prende ma vuoi sapere come va a finire. Io come va a finire lo so praticamente sempre, perchè mi sono inventata un altro diritto tutto mio: il diritto di leggere prima la fine :-). Per me è quasi automatico, ogni volta che ho un libro in mano, prima ancora dell’abstract leggo la fine. Questa normalmente è una cosa che fa arrabbiare molto le persone, ma io ho scoperto che mi godo molto di più i libri in questo modo.
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tu adori pennac, vero? 🙂
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Mi pare appartengano a una vita fa i libri di pennac che ho letto e amato, ma evidentemente fanno parte della mia memoria letteraria:-)
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allora ti consiglio una ripresa in mano di quelli recenti. non ha perso smalto, anzi.
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Grazie del consiglio, lo seguirò. Con quelli per i grandi sono ferma a “Ecco la storia”, invece da poco ho letto il primo di Kamo e ho sul comodino “Hernest e Celestine”
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“storia di un corpo” e “lo strano caso del dottor galvan”. sono due piccoli capolavori.
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Moleskinizzati! 🙂
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ma lo sono già! 😛
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Vero:-D
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Mai letto la Pancol, ma ne ho sentito parlare molto e l sua trilogia mi incuriosisce, per altro ho amato anche Cime tempestose, per cui chissà… Se lo leggo ti farò sapere 🙂 io faccio un po’ fatica ad abbandonare i libri iniziati ma qualche volta mi è capitato e più passano gli anni più facile diventa.
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La trilogia te la consiglio davvero… in alcune parti avrei fatto qualche taglio, ma nel complesso me la sono goduta.
Per quanto riguarda il diritto di non finire il libro, io ultimamente lo sto esercitando abbastanza spesso, ma se proprio a te dispiace, ricordati che c’è anche il diritto di saltare le pagine:-)
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🙂 di dirò che mi è capitato di fare letture velocissime in perfetto stile pagine gialle… bisogna pur sopravvivere a certi disastri!
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A chi lo dici! 🙂
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Grazie della gustosa recensione su una scrittrice che non conosco.
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Prego, la trilogia merita 🙂
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