God bless you, Kenny

Sono seduta su una panchina in una via del centro e mi sto cambiando le scarpe (se decidi di indossare delle ballerine non collaudate sulle lunghe distanze a piedi, non è una cattiva idea averne un paio vecchie in borsa) quando si avvicina un bel ragazzo dalla pelle scurissima, molto giovane. Questa è la conversazione che abbiamo avuto.

– Hallò, do you speak english? I’m Kenny, from Nigeria
– Hi, Kenny, I’m Sandra
– Are you going to the office, Sandra?
– Yes, Kenny. E qui a dire il vero ho mentito, perchè stavo facendo una passeggiata nel mio giorno libero, ma il mio inglese è abbastanza limitato e rispondere solo “no”, mi sembrava scortese.
– I need money, Sandra
– I’m sorry Kenny… I need money too
– Ha ha ha (gli occhi sono illuminati da un sorriso vero, sincero e un po’ triste) , you need money too. I’ts all right, Sandra. See you. You’re a big lady
– See you Kenny, good luck.

Sono andata via, triste per Kenny, ma in fondo anche irrazionalmente e colpevolmente felice per quell’immeritato complimento.
Talmente smarrita da non avergli nemmeno lasciato i soldi per un caffè, cosa che normalmente avrei fatto anche con persone meno gentili di lui.

Thank you and sorry Kenny,
good luck,
God bless you.

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