Svarioni vittoriani (ma potrei sbagliarmi io)

IMAG0454Tutti, in qualche momento della nostra vita, approssimiamo un po’ per sopravvivere, anche i più precisi. Io poi sono una praticante di lungo corso nell’arte dell’approssimazione. Quando però devo condividere qualcosa in rete mi viene l’ansia della precisione. Sono terrorizzata dal dare informazioni false. Per dire, verifico anche quelle date che ci hanno incuneato nel cervello fin dalle elementari. “Ma era il 1492 l’anno della scoperta dell’America?”… Aspetta che verifico… si sa mai che nel frattempo sia saltato fuori qualche elemento che ha fatto rivedere le date.  E questo nonostante io non abbia chissà quali responsabilità: potrei pure spararne qualcuna grossa, farmi al limite prendere in giro e tirare le orecchie pubblicamente, ma tutto finirebbe lì. 
La SdIP (“sindrome da informazione precisa”… non cercatela, me la sono appena inventata) si manifesta anche in un altro modo: ogni volta che mi imbatto in qualche palese svarione, penso che gli autori debbano avere di sicuro verificato e quindi sia io a sbagliare.  E questo naturalmente è ancora più valido quando si tratta di siti professionale, aziendali, commerciali e così via.  Mi verrebbero dubbi quasi su tutto. Tranne sul fatto che Elizabeth Bennet non sia un’eroina vittoriana. Ecco perché quando sono capitata sul sito di Mamatayoe, marca di abbigliamento spagnola (peraltro ha cose davvero molto carine) che ha scelto Lizzy Bennet come icona di stile di una collezione chiamata Victorian Spirit e ha dedicato a “esta joven e inteligente mujer de la Inglaterra victoriana” (sic!) l’intera pagina di presentazione, non ho resistito: ho cercato un indirizzo email e gliel’ho scritto che Lizzy Bennet non poteva essere un’eroina vittoriana. Non poteva esserlo semplicemente perché Jane Austen, la sua creatrice, è morta prima che la regina Vittoria nascesse. Ho anche scritto che le caratteristiche alle quali si ispirano per la loro collezione e che attribuiscono a Lizzy, sono molto diverse da quelle delle eroine vittoriane e che come nome avrebbero dovuto scegliere al limite Regency Spirit. E nonostante io sia cresciuta a pane e Jane Austen, giuro, prima di premere “invia” ho riguardato le date su Wikipedia. Non so se mi risponderanno mai e se lasceranno quella pagina (correggere il nome della collezione la vedo più in salita), ma io ho la coscienza a posto: approssimate quanto volete, ma lasciate stare Lizzy! Ah, dimenticavo, naturalmente potrei anche aver capito male io… dopotutto con lo spagnolo non me la cavo molto bene.

12 pensieri su “Svarioni vittoriani (ma potrei sbagliarmi io)

  1. Luca ha detto:

    Complimenti! E… ah, ecco: se non avessi letto “non cercatela, me la sono appena inventata”, avrei creduto che la SdIP esistesse sul serio. Del resto, se esiste la PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), non vedo perché non dovrebbe esistere anche la SdIP… Per il resto, bell’articolo! Buon pomeriggio, Sandra!

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  2. laura ha detto:

    grande! la sdip sembra essere abbastanza diffusa ed è un bene (ce l’ho anche io, soprattutto per quanto riguarda la tendenza a dubitare che quello che so in realtà potrebbe essere mutato da un momento all’altro, potrei pensarlo anche del mio nome in fondo!!!)
    ah… e hai fatto bene a tutelare zia jane!!! (la amo anche io!)
    P.S: perchè non crei una voce su wikipedia (o nonciclopedia) per la sdip? 😀

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