Piccolo uovo due anni dopo

piccolo-uovo-L-j976yRQualche tempo fa ho scritto per un altro blog la recensione di Piccolo Uovo di Francesca Pardi  e Altan, il libro che cerca di spiegare ai bambini che due persone dello stesso sesso si possono innamorare e quindi i bambini possono avere anche due mamme o due papà. Oggi riflettevo sul fatto che non mi è capitato spesso, da allora, di vedere questo libro nelle mani di qualche bambino e non sono nemmeno sicurissima di averlo letto ai miei. Insomma, ci ho speso a suo tempo qualche bella parola, ma poi l’ho abbandonato nello scaffale.
La ripubblico quella recensione, per far conoscere questo libro a chi non lo conosce e per ricordare a me stessa che c’è ancora un sacco di strada da fare e non la si può percorrere solo battendo le dita sulla tastiera.

Non ho mai amato particolarmente i libri per bambini di Altan, e devo peraltro aver contagiato questo scarso entusiasmo ai miei figli, perchè pur avendone letti tanti insieme non sono diventati fan sfegatati della Pimpa o di Camillo Cromo come la maggior parte dei bambini. Devo anche confessare (e lo faccio malvolentieri perchè mi piacerebbe che non fosse così, ma negarlo sarebbe ipocrita) che, pur essendo estranea a sentimenti di omofobia, non credo di aver fatto completamente mia l’idea che un bambino possa avere entrambi i genitori dello stesso sesso.
Queste le premesse con le quali mi sono accostata a Piccolo uovo di Francesca Pardi  e Altan, il libro che alla sua uscita ha suscitato tante assurde polemiche (gruppi di estrema destra hanno proposto addirittura di bruciarlo) perchè illustrando tutti i tipi di famiglie felici nelle quali Piccolo uovo potrebbe nascere, mostra anche una famiglia con due mamme (due gattine col fiocco rosa) e una con due papà (due pinguini in frac).
Nonostante le premesse però, ho sempre cercato di stare dalla parte dei bambini e quando starci diventava troppo difficile, almeno di sporgermi dalla loro parte. E credo che Piccolo uovo stia tutto, con parole e immagini, dalla parte dei bambini. Di tutti i bambini. Di quelli che arrivano in una famiglia con due mamme o due papà, di quelli che hanno solo la mamma o solo il papà e di quelli che hanno una mamma e un papà, ma avranno un compagnetto o un amico che ha una famiglia diversa dalla loro. E forse, farsi un po’ da parte e lasciar fare a loro, ai bambini e alla loro fantasia priva di pregiudizi, magari con l’aiuto di qualche bella storia come questa, è l’unico modo per arrivare finalmente a rispettare ogni tipo di legame e d’amore, anche quelli che ci riesce difficile comprendere perchè tanto diversi dal nostro.
Se i piccoli pinguini della storia sono felici e amati, al bambino che legge importa poco (a parte una normalissima curiosità) che i loro  genitori siano due pinguini maschi che indossano entrambi il frac. Perchè per un bambino la felicità è un parametro di giudizio fondamentale. Le altre cose vengono dopo.  Se vengono  prima si chiamano pre-giudizi e non appartengono a loro ma ai grandi. Ecco perchè questo delizioso libro farà tanto bene anche a noi adulti.

31 pensieri su “Piccolo uovo due anni dopo

  1. ammennicolidipensiero ha detto:

    bisuuuuuuuus!!! ti adoro. piccolo uovo è il must della libreria dei nostri bimbi. è il libro con cui abbiamo spiegato a M dell’arrivo di B, del fatto che “ci avesse scelto”. piccolo uovo è un libro che fa paura, è la storia malata del tweet con la richiesta di rogo pubblico da parte dei militanti di forza nuova. piccolo uovo è un libro culto.
    che bella recensione hai scritto.

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  2. Wish aka Max ha detto:

    Non so. Davvero, non so. Da una parte penso agli orfanotrofi, e alle centinaia di bimbi in attesa di essere “collocati”. Dall’altra penso alla fecondazione assistita, e a quanto spreco di energie per non mettersi seriamente a far incontrare questi con quelli. E insomma è complicato. Poi io sono un pericoloso reazionario, che sui discutibili ha osato affermare che è meglio fare i figli da giovani, e si è dovuto mettere in trincea con elmetto e sacchetti di sabbia, perché un’affermazione come questa pare sia particolarmente scomoda. E però, come credo che sia meglio fare i flgli da giovani, credo anche che sia meglio avere un papà e una mamma. Perché non è solo una questione di ruoli. Ma anche di emozioni. Di empatia. Di cose legate a come siamo fatti.

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    • Bisus ha detto:

      Lo è, Marta. Anche se non lo conoscevi qualche tempo fa hai scritto un commento a un post che mi ha fatto venire in mente questo libro. Parlavi del togliere tutto il superfluo determinato dalle nostre convinzioni e arrivare all’essenziale che è l’amore tra due persone. Non ricordo le parole esatte che hai usato, ma mi erano piaciute tanto.

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  3. laura ha detto:

    bellissimo il libro e affascinante la recensione, lo vado a comprare per il mio Piccolo (che inspiegabilmente è fanatico della Pimpa … ma solo io penso che il gatto amico suo – di cui non ricordo il nome – abbia qualcosa di malefico???)
    lo so, ho dei problemi …ma seri! 😀

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