Il riferimento c’è, ma è sbagliato

L’ho scpantoneritto e lo riscrivo, sono sicuramente la persona meno adatta a giudicare un libro. Nel mio curriculum di lettrice posso vantare infatti, tra le altre cose, anche qualche centinaia (o centinaio?) di Harmony (dei quali peraltro non mi vergogno per niente) e perfino due libri di Moccia (di questi si un po’ mi vergogno, almeno dell’essere recidiva).
Quando scelgo di leggere un romanzo rosa (e lo faccio spesso), mi aspetto una storia vivace e ironica, scontata quanto impone il genere, ma non eccessivamente banale, e uno stile gradevole anche se non particolarmente raffinato. Trovo veramente assurdi i bravi critici che sprecano genio e talento nel fare a pezzi le similitudini dei romanzi della collana Anagramma di Newton Compton, per dire. So anche io che “uno sguardo tagliente come una lama” o “un tono freddo come il ghiaccio”  sono di una banalità sconcertante, mentre una similitudine riuscita “ci riempie di piacere quanto ritrovare un vecchio amico in una folla di sconosciuti” (Stephen King). Ma se la storia scorre riesco a trarne ugualmente piacere. Fino a un certo punto però. Fino a quando i riferimenti letterari delle autrici più che Jane Austen o fosse anche Helen Fielding, benedette ragazze, sembrano essere gli stati facebook di una sedicenne. Allora non ce la faccio davvero più. Quando in un romanzo di 170 pagine trovo per ben tre volte (e bisogna considerare che ho saltato le pagine!) le dichiarazioni della protagonista precedute dall’espressione “e’ ufficiale”, allora si, comincio a rimpiangere gli alberi abbattuti per stampare il libro. Che quasi mai, tra l’altro, è stampato su carta riciclata.

28 pensieri su “Il riferimento c’è, ma è sbagliato

  1. rckhsl ha detto:

    “Gli stati *facebook* di una sedicenne” – dove la mia mente di lettrice quarantenne si aspettava “gli stati *d’animo* di una sedicenne”..
    Questi lievi scivolamenti linguistici sono così divertenti 🙂

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  2. Luca ha detto:

    Ciao Sandra, anche io, dall’inizio dell’anno, leggo libri rosa. E neanche io me ne vergogno… Beh, in realtà c’è da dire che forse non me ne vergogno perché sono tutti in ebook… Tutti tranne uno, o meglio due: il primo “Un diamante da Tiffany”, l’ho dovuto acquistare cartaceo, perché la versione elettronica era scritta in maniera pessima; il secondo, invece, è “I quattro romanzi di piccole donne”. Fin da quand’ero piccolo volevo leggere “Piccole donne”, ma sai com’è: “sei un maschietto, e devi leggere libri da maschietto” mi sentivo sempre dire. Finché, appunto, a gennaio ho iniziato ad avvertire questa carenza. E ti dirò: mi piacciono!
    Per quanto riguarda un Moccia, o le 50 sfumature, non li ho mai letti; l’unica trilogia osé è stata la Crossfire trilogy di Sylvia Day…

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    • Bisus ha detto:

      Ciao Luca, chissà perchè il mio wordpress aveva deciso che questo commento era spam! L’ho ripescato solo per caso. Ho provato a leggere 50 sfumature di grigio, ma dopo circa 20 pagine stavo per lanciarlo dalla finestra. Non l’ho fatto solo perchè avrei dovuto lanciare anche l’e-reader;-)
      I quattro romanzi di piccole donne li adoro… sono stati parte integrante della mia educazione sentimentale. A presto

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      • Luca ha detto:

        Avevo pescato gli ebook delle 50 sfumature, poi letti i giudizi in giro, li ho cestinati e non ne sento per niente la mancanza.
        Spero di leggere pesto i quattro romanzi di piccole donne: dipende da quando me li daranno da leggere…
        A presto

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  3. Wish aka Max ha detto:

    Io credo che qualunque cosa sia degna di essere letta. Perché è fondamentale leggere. Come ho detto in qualche commento parlando di EAP, per me va bene anche leggere Topolino, purché lo si faccia con regolarità. La passione per la lettura porta a leggere e leggere e leggere. Ed è questa la cosa importante. Per una volta dico che è meglio la quantità della qualità. Perché non si può leggere un libro all’anno. E quindi meglio 12 romanzi rosa che un romanzo di Proust, in un anno.

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  4. agrimonia71 ha detto:

    tutto si è semplificato e ne fanno le spese anche i libri, per raggiungere il grande pubblico molti sono scesi a livelli imbarazzanti.
    … un buon harmony è sicuramente meglio di qualche successo planetario erotico

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