Forse è l’assimilazione dei tanti “fai piano” sentiti da piccolissimi, o un modo per proteggersi dai ritmi troppo frenetici degli adulti. Un vitale bisogno di lentezza più forte di tutto, anche della volontà di compiacere i genitori per riceverne qualcosa in cambio. O forse è solo l’essere intrinsecamente rompiscatole, sta di fatto che cercare di metter fretta ai miei figli, ma credo valga un po’ in generale per i bambini, è un’operazione del tutto inutile quando non deleteria. Già, perché per quanto possa urlare ed incitare manterranno i loro ritmi, mentre della mia calma non resteranno nemmeno miseri brandelli. E se di tempo non ne guadagno di sicuro neanche un minuto, posso invece perderne una quantità notevole in improduttive discussioni su quanto dura e cosa vuol dire “un attimo” quando lo dicono loro, ché se proviamo a rispondere noi così a una loro richiesta, il significato lo conoscono eccome e potrebbero sottilizzare sul trascorrere del tempo con Sant’Agostino in persona.
A volte mi capita di pensare che era più facile quando dovevo fare tutto io, lavarli, vestirli, sistemarmene uno sul fianco e trascinare l’altro per mano e uscire. Non credo lo fosse effettivamente, più facile, ma neutralizzavo così i tempi dell’attesa. Forse però quei tempi andrebbero assaporati, più che neutralizzati. Tanto poi arriva il momento in cui dobbiamo per forza lasciar fare a loro ed aspettarli, anche se ci viene difficile. Mentre loro imparano a fare noi dobbiamo imparare ad aspettare. E a riscoprire magari con loro il piacere della lentezza, almeno tutte le volte in cui possiamo permettercela.
le attese, i tempi, la crescita… mi viene facile fare un paragone con chi vive in Africa.. anche da loro si impara molto
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Non sono mai stata in Africa, ma non ho nessuna difficoltà a crederti…
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dolce Luna… 🙂
che belle le dissertazioni di Sant’Agostino sul tempo, all’interno delle sue “Confessioni”!!
Buon pomeriggio, dolce donna!
Un bacino
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Oops… scusami, volevo scrivere Sandra… sto proprio dormendo!!! 😀
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Ben svegliato! 😉
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Grazie!” Anche se, in effetti… mi sento ancora la forma del cuscino sulla guancia… 😉 E’ proprio vero: “Aprile, dolce dormire”… ZzZ…zZz… Vabbè, buongiorno Sandra! 🙂
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Bah io stamattina dovevo uscire con mia figlia. Orario fissato 9,30 più il solito immancabile quarto d’ora accademico, insomma ogni volta devo rassegnarmi all’attesa e occuparmi in altre faccende mentre conclude una toeletta infinita che nemmeno la principessa Sissi… Forse migliorerà quando e se sarà mamma a sua volta 😉 nel frattempo possiamo solo praticare l’arte della pazienza…
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Anche il mio maggiore a soli 9 anni non scherza. 5 minuti li vuole per tirarsi su i capelli con la gelatina e farsi il crestino! E io che pensavo che ai maschietti non importasse molto 😉
Santa pazienza…
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ma quanto è vero e condivisibile.
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E’ quel piccolo grande passo tra la consapevolezza e il cambiamento che ancora mi manca. Ma ci provo…
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Visto che mi copi le immagini e gli spunti 🙂 adesso ti copio il tema centrale. E’ da un po’ che penso di scrivere un post su quella frase “un attimo”, ma non riesco a farlo senza essere volgare…
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Pensa che ero indecisa fino alla fine tra la lumaca e la tartaruga!
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La percezione del tempo è diversa, ma soprattutto, le priorità sono diverse: per i bambini è più importante finire una storia di Topolino che incastrare spesa e nuoto! Forse hanno ragione loro… è che le giornate dobbiamo farle scorrere noi… senza soluzione 😉
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Che poi, se c’è un libro da finire, di attimi ne rubiamo anche noi, eh 😉
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Io vivrei lentamente, ma dal lunedì al venerdì non è possibile e così anche la Fr@ mi trotta dietro, ma molte volte rinuncio alla spesa del sabato perchè rimaniamo in pigiama entrambe sino a mezzogiorno 🙂
p.s. consiglio su qualche librettino carino che tratta la paura del buio?
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Quanti anni ha La Fr@? Tra i tre e i 6 potrebbero andare bene Grat grat cirp splash di Kitty Crowther, Non dormi piccolo orso di Martin Waddel, Ranocchio ha paura di Max Velthuijs, Quando avevo paura del buio di Mirelle D’Allance, Papà! di Philippe Corentin. Fermatemi!!!! 😉
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La Fr@ ha quattro anni e mezzo (quasi) 🙂
Grazie cara, mi segno i titoli e li cerco.
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