L’anello

anello

Troppe cose da fare tutte insieme, prove da superare, decisioni da prendere, paure da tenere buone, risposte da attendere. Troppe tutte insieme. Forse per quello oggi uscendo di casa ho deciso di infilare all’anulare destro l’anello ottocentesco della mia prozia al posto dell’immancabile fede sarda in argento. Non è stato un gesto scaramantico… almeno io non lo considero tale. Non ho mai considerato quell’anello un portafortuna, ma solo un oggetto caro e carico. Carico di storie, di sentimenti e di vita presa dal verso giusto. E a prendere la vita dal verso giusto è proprio una delle cose che la prozia mi ha lasciato in eredità insieme a quell’anello: una cosa così preziosa che proprio come l’anello mi capita troppo spesso di lasciarla nella scatola ultimamente. Ma oggi ho deciso di tirare fuori entrambi. E non è che sia stata una giornata eccezionale eh, che per far diventare eccezionali giornate come questa servirebbero unicorni e cose del genere, mica gli anelli delle prozie. Ma anche avere un anello come questo aiuta, specie quando gli unicorni proprio non si fanno trovare.

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