Giù nell’orto

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Mia madre ci ha sempre detto che quando dovesse giungere la sua ora, se mai avessimo qualche dubbio sul fatto che sia o no passata definitivamente a vita migliore, dovremmo portarla giù nell’orto. “Se c’è ancora un filo di vita in me, mi tiro su di sicuro, perché l’orto mi da energia”, dice. E io le credo, eh. Ci sarà sicuramente qualche erbaccia da estirpare o una piantina di pomodoro da raddrizzare davanti alle quali non potrebbe stare ferma. Sorrido, ma ci penso. Percorriamo strade su strade (chi più chi meno e io di sicuro meno e non per mancanza di volontà, ma questa è un’altra storia) cercando il luogo dell’anima, quello in cui ci sentiamo un tutt’uno con l’universo e dalla terra riceviamo solo energia positiva, e lei quel luogo l’ha trovato lì, a due rampe di scale di distanza. E non sto assolutamente pensando che non sia poi così importante viaggiare, ché l’importanza e la bellezza del viaggio e della scoperta le conosco molto bene. Voglio solo dire che al mondo ci sono un sacco di cose belle da scoprire, anche senza dover andare necessariamente a cercare se stessi. Magari perché ci si è già trovati in casa, o giù nell’orto.

18 pensieri su “Giù nell’orto

      • Wish aka Max ha detto:

        Mi rendo conto di essere stato estremamente ermetico. Ho ricordato un post di Chiara (Lorenzetti), nel quale raccomandava di recuperare la semplicità, proprio nella ricerca di se stessi, e nella ricerca di un senso, e della serenità, prodromo necessario a qualche attimo di felicità. La semplicità porta alla leggerezza, al distacco dagli orpelli, al recupero dell’essenziale. Ed è una ricerca estremamente difficile, credo io. Ma tua mamma sembra aver trovato il suo luogo dove questo recupero di essenzialità le consente di trovare la sua essenza. Vorrei essere in grado di leggere i pensieri per capire cosa passa per la testa di tua mamma mentre strappa un’erbaccia o annaffia una pianta. Perché alla fine non è neanche il luogo, o meglio il luogo assume a quel punto un valore simbolico, è tutto quel che gira attorno a quel luogo che fa la magia. Ecco, forse ora ho spiegato un po’ meglio… 🙂

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      • Bisus ha detto:

        Avevo capito benissimo Max (anche se a volte nel caso di mamma mi viene da pensare che non si tratti di “recupero” di essenzialità… che lei l’essenzialità la abbia di base… ma anche questa è un’altra storia), ma come credo di averti già detto, è sempre bello leggere le tue spiegazioni. Per cui a volte potrei far finta di non aver capito solo per il gusto di leggerti ancora 😉

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