Un tesoro che sa di Calippo al limone

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“Oltre alle cose che ho già menzionato, possedeva dodici bilie, parte di uno scacciapensieri, un frammento di bottiglia blu per guardarci attraverso, un rocchetto, una chiave che non avrebbe mai aperto niente, un pezzo di gesso, il tappo di vetro di una caraffa, un soldatino di stagno, due girini, sei petardi…”
(Mark Twain, Le avventure di Tom Sawyer)

“Mamma guarda cosa mi ha regalato D.!!!” Ho fretta, prepararli in tempo al mattino quando sono sola è ancora più complicato e ho paura di non trovare un parcheggio vicino a scuola. Ma non posso ignorare quella richiesta entusiasta, per cui guardo verso le sue mani, pensando già di trovare un mazzetto di figurine. Invece no, fratellomaggiore tiene in mano quelli che di primo acchito mi sembrano un pezzetto di carta lucida un po’ stropicciato e un fazzolettino di carta usato. Lo guardo un po’ perplessa e lui mi avvicina le mani al naso “Senti, sa di Calippo al limone!” dice con entusiasmo. Guardo meglio e vedo che si tratta di una salvietta umidificata col marchio di un noto ristorante cagliaritano. La annusa ancora e se la rimette nella tasca del grembiule, come fosse il più prezioso dei tesori. “D. ne ha un centinaio!” dice con gli occhi che gli brillano. E io quasi mi sciolgo, perché in quel dono e in quelle parole mi sembra ci sia del succo d’infanzia concentrato, ma di infanzia vera, di quella che a 9 anni hai l’impressione che stia quasi andando via lasciando solo i capricci e le paure come traccia di sè. E’ invece è ancora tutta lì. Mi viene in mente la prima volta in cui da bambina ho avuto tra le mani una di quelle salviette, che ho conservato fino a quando è diventata secca. E mi sembra quasi di risentirne l’odore. Mi vengono in mente le scatole dei tesori nelle quali bambini di tutti i tempi e di tutti i luoghi hanno conservato cose preziose come questa. Mi sembra bellissimo l’entusiasmo di mio figlio per quel dono e mi sembra meraviglioso il suo amico a volte così grande ma così incredibilmente bambino, che in barba a tutti i gingilli supertecnologici, quasi un moderno Tom Sawyer, si bulla di un tesoro fatto di 100 salviette profumate di Calippo al limone.

18 pensieri su “Un tesoro che sa di Calippo al limone

    • Bisus ha detto:

      E ora però me lo cerco il tuo ipost, ché devo averlo anche letto, ma non me lo ricordo. A me, quando penso ai “tesori” dei bambini viene spontaneo pensare a Tom. Un abbraccio anche a te, cara:)

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  1. tuttotace ha detto:

    Che bella emozione che hai trasmesso Bisus. Mi rassicurano queste storie, l’entusiasmo di tuoi figlio per una salvietta che sa di calippo al limone. Bellissimo. I bambini dovrebbero essere tutti così a 9 anni. Tutti. La loro vita sarebbe infinitamente migliore se si emozionassero per ogni piccola cosa.

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  2. azzappu ha detto:

    Sono anni che mi chiedo se l’abbia letto o meno, non riuscivo a ricordare niente che non potesse provenire dal cartone animato guardato da bambino. Il pezzo sui tesori però è troppo familiare per non averlo letto.
    Per il resto, bravissima, molto rc, ma brava davvero

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    • Bisus ha detto:

      E’ lo stesso anche per me, non ero sicura di averlo letto, ma il pezzo in cui Tom si fa pagare dagli amici per permettere loro di dipingere la staccionata e l’inventario dei tesori che ci guadagna l’ho sempre avuto in mente. Da poco l’ho ripreso in mano, per cercare di togliermi il dubbio.
      Per il resto grazie, amo sempre i complimenti, ma i tuoi mi fanno volare (rc a parte) 😉

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