Divani e compromessi

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Alla fine mi sembra si sia manifestato tutto lì, nella banalissima scelta di un banalissimo divano lo squilibrio tra la componente maschile e quella femminile della famiglia. Perché se sei minoranza è inutile che gli altri non ti facciano sentire tale e volendo potresti avere carta bianca su tutto. Anche un divano provenzale o magari uno col piedino vintage e l’aspetto snello e non proprio comodissimo avresti potuto averli senza discutere, volendo. Ma alla fine non vuoi. E dev’esserci qualcosa di atavico che ha a che fare con l’idea della preparazione del nido in quello che ti blocca e ti fa scegliere una linea così diversa dal tuo gusto e dall’atmosfera che avevi in mente di creare in quel soggiorno. Perché lo sai perfettamente che quelli che piacciono a te sono modelli anti-stravaccamento, ma giusti per prendere il tè seduti composti, e proprio non hai il coraggio di tirarglielo al marito un colpo così basso. Perché a fratellominore piace addormentarsi sullo schienale dei divani e quel divano ha uno schienale reclinabile che una volta abbassato ha un aspetto davvero comodo. Perché fratellomaggiore avrebbe voluto un enorme divano angolare che per motivi di spazio non avrà. Perché non hai mai dato molta importanza ai divani nella tua vita, e non vedi perché dovresti cominciare ora.

13 pensieri su “Divani e compromessi

  1. amleta ha detto:

    Troppi divani scomodi si trovano in giro e trovarne uno comodo è una vera scommessa. Poi non capisco le persone che comprano un divano bellissimo, bianchissimo e poi non si possono sedere mai per paura di sporcarlo. Lo trovo assurdo. Io il divano lo vivo come un qualsiasi mobile di casa. Amo la comodità e non l’eleganza sterile.

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