Staffetta di bellezza

Sono cortesie minuscole,
un fiore in boccio, un libro,
sono loro a deporre i semi del sorriso
che sbocciano nel buio.
Emily Dickinson

A volte tra la gente dei libri succedono delle cose. Piccole cose, ma di così grande e potente bellezza che ti sembra che il mondo stesso debba essere più bello dopo, che non possa più essere lo stesso. Come quando C. la libraia mi ha sfilato dalle mani quella bellissima edizione illustrata di Orgoglio e Pregiudizio che stavo posando sulla pila di libri da pagare alla cassa e ha iniziato ad avvolgerlo nella carta da regalo. “Questo te lo regalo io, ché quando mi ricapita di fare un regalo con la certezza assoluta che sia amato così tanto”. Ignoravo fino ad allora l’esistenza di quel libro e il mio entusiasmo nella scoperta deve essere stato in effetti abbastanza evidente. E il piacere di riceverlo in dono in quel modo è stato così forte da cambiare in quel momento la prospettiva su tutto. O come ieri, quando I. la bibliotecaria, dopo uno scontro professionale con risvolti personali, nonostante fosse convinta delle sue motivazioni ha capito di avermi ferita e qualche ora dopo si è presentata da me a chiedere scusa con un bellissimo mazzo di fiori. Non era mia amica, come d’altra parte non lo era C., aveva già detto che le dispiaceva durante la nostra discussione. Avrebbe potuto finirla lì, o al limite fare la cosa più facile e aggiungere un messaggio di scuse su whatsapp. Invece lo ha fatto di persona. E con i fiori. A me personalmente non era mai capitato e nonostante abbia chiesto scusa milioni di volte non l’ho fatto mai in quel modo, con tanta bellezza. Anche quei fiori, come il libro, hanno cambiato la prospettiva su tutto e il mondo mi è sembrato per un po’ più bello.

Poi però ho pensato che per quella madre senegalese e per il figlio di 13 anni picchiati selvaggiamente a Bosa il mondo è esattamente lo stesso, e anche il mio mondo continua ad essere quello in cui succedono queste cose. E ho desiderato di portare loro i fiori e il libro. Non dei fiori e un libro a caso, no, proprio i fiori di I. e il libro di C., proprio quelli, carichi di tutta la loro potente energia di cose belle. Per chiedere scusa a lei e al figlio e augurare loro che possano sentirsi come mi sono sentita io in quei momenti.

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