Un cestone di abiti smessi

Ci dovrebbe essere, in ogni casa, un cestone di abiti smessi a disposizione del gioco del travestimento
Gianni Rodari

“Devi vedere come si è conciato fratellominore”, mi dice il marito al telefono “ha tirato fuori di tutto per mascherarsi sa lui da chi”. E io rispondo di lasciarlo fare, perchè lo dice anche Rodari che bisogna che i bambini siano abituati a stare in altri panni, a scoprire nuovi gesti e inventarsi nuove vite (e va bene, lo so cosa state pensando, non c’era nemmeno bisogno di scomodare Rodari). E penso a tutte le volte in cui non gliel’ho lasciato fare, perchè non avevo voglia di tirare fuori i costumi di carnevale a luglio, perchè non volevo che prendessero i nostri vestiti per giocare, perchè c’erano già troppe cose in giro e così via. A tutte quelle volte in cui la stanchezza, che di solito mi fa dire tanti inopportuni “si”, ha vinto con un “no” ancora più inopportuno.
E si che un cestone di abiti smessi non è un grosso investimento per una cosa così meravigliosa.  Appena rientro setaccio un po’ l’armadio, la cesta ce l’ho.

19 pensieri su “Un cestone di abiti smessi

  1. pilar93 ha detto:

    Quand’ero piccola “giocare ai travestimenti” era una delle cose che io e i miei fratelli facevamo più spesso. Ovviamente i “travestimenti” erano, appunto, abiti smessi, ma ingenuamente me ne rendo conto solo ora. Era una figata.
    I miei fratelli piccoli giocano solo al computer e cose così, si perdono il meglio della vita.

    "Mi piace"

  2. Pendolante ha detto:

    Nella libreria Ikea della camera di mia figlia c’è un cassetto rosso pieno di “travestimenti”. L’ho imparato qlla materna quanto le piacesse e non c’è volta che ha amiche in casa che non ci propongano recite in costume. Vale la pena

    "Mi piace"

Lascia un commento