Avete presente quei consigli psicologici da rivista non proprio specialistica, tipo “fai ogni giorno una cosa che ti fa paura?” Bene, ecco, se posso evitarlo anche no, non proprio tutti i giorni almeno, o forse si perché in fondo io sono costituzionalmente spaventata. Di sicuro però ogni anno faccio almeno una cosa grossa che mi fa paura, molta paura, pure troppa: “faccio” il Natale. Nel senso che lo attraverso senza rivolgermi ad un adeguato programma di protezione testimoni che mi nasconda fino al 7 gennaio e che cerco di fare le cose che vanno fatte a Natale, senza inventare troppe scuse. Attenzione non ho detto che lo odio eh, anzi credo che in fondo mi piaccia pure il Natale, solo che mi terrorizza. E’ da un sacco di tempo che è decisamente fuori dalla mia comfort zone anche se questo non vuol dire molto, visto che dentro c’è rimasta davvero poca roba. Si, in fondo mi piace pure molto fare le cose del Natale, ecco perché faccio carissimi auguri di cuore a tutti. A quelli che lo aspettano tutto l’anno e la vigilia per loro inizia il 27 dicembre (un giorno ci spiegherete come fate, ma vi vogliamo bene lo stesso) e a quelli come me, che vorrebbero infilare la testa sotto la sabbia, che magari non ci azzeccano con i regali, ma poi spendono una cifra in carta e nastri di vari materiali scelti con cura. Ché nell’atto di avvolgere e legare si concentrano tutti gli sforzi di quello che resta del loro spirito natalizio per fare gli auguri alle persone care. Auguri avvolgenti a tutti quanti.