Quando il cuore è un luogo dell’anima.

Ci sono i luoghi dell’anima, quelli in cui ci sentiamo un tutt’uno con l’universo, e siamo in pace con noi stessi e col mondo. Tutti ne abbiamo uno o più di uno. Un luogo dell’anima può essere la riva di un fiume, una spiaggia, una radura in un bosco, una grande cattedrale o una chiesetta in campagna, un museo, una biblioteca, uno stadio, un orto, un giardino, una scalinata, ma anche un ristorante o una pizzeria. Io ne ho diversi di luoghi dell’anima e recentemente ne ho aggiunto uno nuovo di zecca. Il mio nuovo luogo dell’anima è un ristorante pizzeria che, manco a dirlo, è diventato anche uno dei miei ristoranti pizzeria preferiti. La cosa singolare è che nel mio nuovo luogo dell’anima e quindi in uno dei miei ristoranti pizzeria preferiti non ci sono mai stata e una delle mie pizze preferite non l’ho ancora assaggiata. Ma d’altra parte non sono mai stata nemmeno in quel particolare angolo di Central Park (e nemmeno negli altri angoli, se per questo) che è uno degli altri miei luoghi dell’anima. Nella pizzeria Kòru però, a Sadali, nel cuore della Sardegna ho intenzione di andarci prestissimo, mentre New York mi viene un po’ più in salita. E allora perché non aspettare, direte voi, a farlo diventare luogo dell’anima e ristorante pizzeria preferito? Perché certe cose le sai e basta, non hai bisogno di assaggiare. Perchè Kòru è un ristorante di famiglia dove si sentono fortissimi i legami che tengono uniti i componenti (The ties that bind, per dirla con le parole di Bruce), che condividano anche porzioni di DNA o solo pezzi di cuore. Perché il sorriso di Mohamed, insieme a quello di chi quel sorriso lo ha nutrito fin dai tempi più duri fino a farlo fiorire, varrebbe già da solo un posto dell’anima. Figuratevi se non vale una pizza preferita

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