“Gli africani vogliono ricevere un salario che permetta loro di vivere. Vogliono svolgere il lavoro che sono in grado di fare, e non quello che il governo sostiene siano in grado di fare. Vogliono avere la possibilità di risiedere dove hanno un lavoro, e non essere cacciati da una zona perché non ci sono nati. Vogliono poter possedere la terra nel luogo in cui lavorano, e non essere obbligati ad abitare in case in affitto che non saranno mai loro. Vogliono essere trattati come persone comuni, e non venir confinati nei ghetti. Gli uomini africani vogliono che mogli e figli vivano con loro dove lavorano, e non essere costretti a una situazione innaturale negli ostelli per uomini. Le donne africane vogliono stare con i oro uomini, e non essere lasciate nelle riserve in una condizione di vedovanza permanente. Gli africani vogliono poter uscire dopo le undici di sera, e non essere relegati nelle loro stanze come bambini. Vogliono potersi spostare all’interno del proprio paese per cercare un impiego dove preferiscono,e non dove l’ufficio di collocamento dice loro di andare. Gli africani vogliono semplicemente la loro giusta fetta del Sudafrica, vogliono sicurezza e un poste nella società.
Ma più di ogni altra cosa noi vogliamo pari diritti politici, perché senza di essi le nostre menomazioni saranno permanenti. So che ai bianchi di questo paese appare come un concetto rivoluzionario, perché la maggior parte degli elettori sarebbe africana. E’ per questo che i bianchi hanno paura della democrazia.
Ma non si può permettere a questa paura di intralciare l’unica soluzione in grado di garantire l’armonia tra le razze e la libertà per tutti. Non è vero che l’estensione del diritto di voto si tradurrà in un’egemonia razziale. Le divisioni politiche basate sul colore della pelle sono assolutamente artificiali e, quando svaniranno, anche il dominio di un gruppo razziale sull’altro avrà fine. Da mezzo secolo l’ANC lotta contro la discriminazione. E quando trionferà non cambierà la propria lotta politica.
E questo ciò per cui combatte l’ANC. La sua lotta è realmente nazionale. E’ la lotta della popolazione africana che trae origine dalle sue sofferenze e dalle sue esperienze. E’ una lotta per il diritto di vivere.
Nel corso dell mia vita mi sono dedicato a questa lotta del popolo africano. Ho combattuto contro il dominio bianco e contro il dominio nero. Ho coltivato l’ideale di una società democratica e libera in cui tutte le persone vivono insieme in armonia e con pari opportunità. E’ un ideale per il quale spero di vivere e che mi auguro di raggiungere. Ma, se sarà necessario, è un ideale per il quale sono pronto a morire.”
(Parte finale del celebre discorso, durato quattro ore, tenuto da Nelson Mandela il 20 aprile 1964 al processo nel quale era accusato di sovversione e terrorismo).