I bambini l”‘è mio!” ce l’hanno di serie, incorporato. Ma questo non vuol dire che diventeranno adulti egocentrici, vuol dire solo che condividere è un po’ difficile e loro hanno paura che le cose che lasciano andare non tornino più indietro. La condivisione la imparano pian piano, crescendo, soprattutto vedendo i grandi che condividono. E qui arriva il difficile. Perché non è che noi adulti non condividiamo, anzi, lo facciamo fin troppo. Il problema è che ormai condividiamo soprattutto i post su Facebook o opinioni di altri che a volte non abbiamo nemmeno capito benissimo. Ci penso spesso alla bellezza del verbo “condividere” e lo uso moltissimo con i miei figli, sperando di di riuscire mettere in circolo qualche significato “diverso” da quello ormai dominante, prima che inizino ad utilizzare i social anche loro. E lo uso per non rischiare io stessa di dimenticarmene del significato vero. Anche se in realtà non credo di correre quel rischio… almeno non fino a quando avrò ancora mia madre a ricordarmelo. L’anno scorso, in questo periodo, mentre pranzavo da mia madre è scoppiato un temporale improvviso. La sua preoccupazione mi è sembrata subito eccessiva, almeno fino a quando ha cominciato ad elencare le persone che in paese non avevano ancora vendemmiato. Poi ho capito. Era dispiaciuta per loro. Stava condividendo il loro disagio e la preoccupazione per i possibili danni al raccolto. Niente click o tap. Niente “like” o “share”. Empatia e condivisione vera. A ripensarci l’ansia di essere un’adulta poco empatica e di crescere figli egocentrici mi sembra quasi ridicola: sono cresciuta con lei e ho in rete, tra tutte le altre cose, la preoccupazione che un’intera comunità (per quanto piccola) possa restare a botti vuote. Qualche speranza di salvarmi devo averla di sicuro.
e speriamo che la comunità non rimanga a “botti vuote” se no come si fa a condividere del buon vino?
Un sorriso
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Speriamo davvero! 🙂
Sorrisi a te!
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Bello Sandra,grazie…
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La vera condivisione é questa. Non solo per i disagi o le perdite ma anche per la gioia degli altri.
Non solo condivisione di cibo ma anche di sentimenti
Un caro saluto
.marta
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Se condividi i sentimenti, poi è più facile condividere anche le cose… credo. Un caro saluto a te, Marta
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bellissimo pensiero, SAandra… è devastante accorgersi quanto la social-tecnologia ci abbia talmente impregnato la mente da non lasciarci più modo di pensare al naturale, come invece sarebbe bello. Preserva ancora i tuoi figli da tutto questo… da questa bruttura che è la tecnologia… Ti abbraccio forte! ❤
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La tecnologia per me è bellezza, non bruttura, Luca. Siamo noi che spesso ne facciamo un brutto uso. Un caro saluto
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Sì, penso tu abbia ragione, Sandra! Buona giornata! ❤
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Da quel “è mio” al condividere c’è di mezzo l’educazione e quella non sempre va bella direzione della condivisione (social network a parte). Ne vedo di genitori che insegnano l’egoismo… Che bella tua madre
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La vera condivisione è difficile anche per gli adulti… Grazie!
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e’ vero
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